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UN MESSAGGINO A BABBO NATALE

15/12/2008

a cura di Andrea Bartalesi

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UN MESSAGGINO A BABBO NATALE

Finalmente torniamo a Titignano, dopo l'esilio, bello quanto vi pare, a Cascina. I lavori al sottopasso sono terminati, il cielo è nero, l'asfalto e le strade nere, luccicano solo le pozzanghere. Ma la pioggia ci riserva una gradita sorpresa e si assenta, tanto da farci correre senza una goccia d'acqua. I monti oltre l'Arno, sopra Asciano, vengono illuminati da raggi di sguincio che valutano le loro forme. Quasi le accarezzano.
Ci avviciniamo a Natale a grandi passi e già qualcuno ci saluta aggiungendo i classici auguri: il correre, a volte, in trofei separati, ci fa rincontrare e aver timore di non rivederci prima della festa annunciata.
Torniamo verso Calci, osserviamo la Certosa con la sua maestosità che contrasta con l'ordine rigido e ferreo di San Brunone e di tutti i certosini, saliamo verso Montemagno non senza notare la nuova linea di Cinzia e aver salutato Massi.


Un piccolo episodio, un amico che per farlo rimanere in incognito chiamerò Federico per la sua Barbarossa, aspetta una giovane donna, carina, l'attende perché, lei, in salita si arrende. Lui mi segue quasi per non lasciare dubbi su una troppo scoperta "accompagnatura". Va avanti, si volta. Mi fa piacere vedere questa attenzione verso la bambolina che non conosco. Lui si schernisce, mi confida che l'allenamento di stamani diceva "a piacere". Più piacere di così, insisto io. Prima che mi lasci gli dico "Scrivi una letterina a Babbo Natale e fatti portare una bambolina". Lui capisce e ridendo mi saluta, per attendere la ragazza, e mi risponde che gli manderà un messaggino.
Vicino sorpasso un altro compagno di corse ed anche lui da qualche tempo ha messo da parte resoconti podistici e veleni politici per parlare di cose dotte e meno dotte, almeno così sentiamo passando, con una giovane donna.
Non so perché, ma tutto questo mi ha fatto stare bene, mi ha dato, forse, quel pizzico di fiducia nel mondo che in queste giornate di pioggia a volte ci appare sotto una cappa grigia non solo fisica, ma umorale. Vedere che persone cercano in altri una comunione, un'alleanza, una divisione dei problemi che ci stanno assediando, che sentono un sentimento che li fa stare bene insieme, magari ancora da quantificare, da valutare o addirittura da decifrare, ci fa capire che questo è segno che non esiste un momento inopportuno per l'amore e spero che Babbo Natale sia generoso con questi amici, se questo è veramente quello che vogliono.
L'amore fa essere innocenti, fanciulli, quindi è del tutto naturale credere e ricorrere al vecchio con la sua barba bianca, i suoi campanellini e il rosso del suo costume.
E questi sono i miei più sinceri Auguri di Buon Natale.

Andrea Bartalesi