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SPIANATE UNA MARCIA IMPEGNATIVA di Andrea

21/12/2015

a cura di Andrea Bartalesi

Complimenti agli organizzatori. La marcia di Spianate, nei suoi percorsi confermati, è una marcia voluta, i sentieri ti portano dove vogliono gli organizzatori. Certo, direte voi, sembra una banalità ma non è vero. Qui correndo ti rendi conto della volontà di chi ha tracciato il percorso di farti vedere, farti salire o scendere per sentieri o strade nuove, farti conoscere luoghi. Il percorrere gli argini lungo fossi o lungo la Pescia, fino a raggiungere San Salvatore, le nebbie che rendono flow, delicato e indefinito, il paesaggio, le foglie secche che cadute dagli alberi si macerano sui sentieri che portano al Marginone per poi scendere ancora a San Salvatore, quella ripida salita verso il cimitero di Montecarlo, una sorta di Contea due (la Contea è conosciuta dai ciclisti, un tratto impegnativo, molto impegnativo, che da San Salvatore fa salire velocemente a Montecarlo). L'attraversamento di Montecarlo per strade di contorno, che ti mostrano volte e muri antichi, la discesa in Via Poggiobaldino II° per poi risalire fra ulivi, sole timido verso Natale e da qui al Fontanino, un tratto spinoso, stretto, bello verso il Marginone. Si passa il sottopasso e via verso la Sibolla.

Questo luogo tristemente noto in passato per le vicinde di una fabbrica che costruiva l'ondulato con amianto, famiglie fatte scappare dalle loro vecchie case, dalle loro tradizioni, ragazzi ai quali hanno strappato i luoghi della loro infanzia, ma regalandogli i più bei ricordi che un bimbo possa avere. Infatti loro ricordano le loro aie, le piccole corti, le biciclettine sui mattoni sconnessi, le case sbrecciate con il sapore dolce delle cose che non ci sono più. Tornando sui luoghi trovano che la selvatica boscaglia si è riappropriata degli spazi, nascondendo e inglobando i ruderi. Non è un luogo da cartolina di Natale, è un luogo umido, malsano, dove le acque e il bosco danno ricovero a uccelli acquatici che sono di passaggio, per altri mondi, lucidi come illustrazioni di pagine di riviste patinate. Qui si nascondono gli animali poveri, i roditori, le nutrie, gli uccelli timidi, il sole pare aver timore di illuminarne gli angoli remoti. forse nemmeno gli amanti si nascondono in questi luoghi.

Eppure la Sibolla ha un suo fascino, come i casolari vicini, quelli rimasti.

Poi l'arrivo sembra così lontano ma è il senso della stanchezza. 

Le foto che inserisco sono alcune di Massimo Benevuti. Stamani era in versione Babbo Natale, atipico, la sua muta da sportivo solo abbellita da palle da albero di Natale, un paio d'occhiali finti... Ma Massimo è una persona squisita. Sulla Contea Due mi ha affiancato, mi ha fatto gli auguri e mi ha dato una caramella al gusto di arancia...

Corre con gioia, come il mitico gruppo di Moreno Rossi, Enzo Leporini (stamani impegnati nella Maratona di Pisa), sono onorati di essere amico di lui e di questo gruppo.

 

Massimo Benvenuti, per chi ancora non lo conosce, è il Babbo Natale in Blu.

 

ecco una parte di questo gruppo con Enzo Bracciali

e questa una bella foto di Enzo stranmente al passo

Montecarlo bisogna meritarcelo

le volte di Montecarlo

a volte ci sono anche gli intoppi

 

torniamo al piano 

questa la mia falcata in discesa ah ah ah

la Sibolla