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SOMMOCOLONIA E' LONTANA servizio di Andrea

22/04/2019

a cura di Andrea Bartalesi

Sommocolonia è lontana. Un fottio, direbbero qui nella piana fra Porcari e Capannori, in qualche corte piena di mandolati. Un fottio. Eppure un tempo ci si scendeva a Sommocolonia...scendeva,,,dalla strada asfaltata, nella piazzetta e gli scalini erano nel fumo frigolante della rosticciana che si scioglieva al sole di una gratella enorme. E noi, che si scendeva, venivamo da aver scalato attraverso boschi dal sapore di funghi, il Renaio, poi discesi fino a attraversare la Corsonna, con il il ponticello e risaliti fino a.... riidiscendere a Sommocolonia. Erano i tempi delle 25 anche le 29 km.

Ora, partendo da San Pietro in Campo, non ci arriviamo. Passiamo sotto, non tanto, ma sotto. Il campanile di Sommocolonia ci guarda in punta di piedi e sicuramente borbotterà...nini fai bene a non venì fin quassù, tu sapessi che salita, le pietre, i castagni, il cielo azzurro..

E allora si torna a Albiano e da qui si risale all'Albergo del Ciocco. Il tratto finale è bello. L'attraversamento di Castelvecchio è tutto un risuonare del Pascoli, case nobili, scale esagerate, ombre che ci aspettano ancora da quando ci si sedeva il poeta a rimuginare i suoi tristi pensieri, perchè Giovanni era triste, anarchico e rivoluzionario, anche se aveva il suo bel panciotto, una villa che non ti dico....

La scuola vecchia, con la torre, ho chiesto a un tizio se in quella scuola ci aveva insegnato il Carducci...ho profanato l'aria...vorrai dire PASCOLI!!!!!!.

Vero. Volevo dire Pascoli, quello della cavallina storna, che portavi colui che non ritorna. Giovanin, nato emiliano ma si trovava bene qui su questi colli...ma ci sarà andato a camminare a Catagnana? No, perchè noi a Catagnana ci siamo stati, siamo arrivati sotto Sommocolonia e si sentiva l'odore dei necci che facevano in paese, si sentiva le motoseghe che tagliavano chissà cosa, in questa mattinata di sole...gli uccelli muti, chissà cosa pensavano, le farfalle che svolazzavano incerte...

Catagnana una volta si chiamava Vico di Catagnana, c'è un bellissimo campanile accanta a una chiesa dedicata a San Regolo (pare che ne abbiano tre in tutto in queste quindici case. San Regolo, la regola, non esagerare, in queste zone quando uno esagerava nel bere dicevano..."Omo tra Sommo e Barga c'è Catagnana con San Regolo: passaci a far visita". Oggi si dice...Omo datti una regolata....

Insomma nel sole pieno con due fettine di integrale con salsiccia, bona aiutami a dì bona, siam tornati a casa.

Ecco alcune foto che ho scattato.

 

subito un'occhiate alle Panie messe in "tralice", qui le padrone sono loro

una fila indiana di atletici porcaresi, belli, celesti, un effetto cromatico, il segno di una presenza, ridendo, portando allegria

 

all'inizio della vecchia strada, non mulattiera, questa era lastricata per gli uomini, importante che saliva nei paesi, nelle Vicarie, a Sommo.. tracce di case nobili, ricercate,influenzate dalla vicina e nobile Barga

con il ciuffo di cipressi, la chiesa dominante, ci guarda salire e poi discendere..

 

 

l'amicizia e il chiacchiericcio di due cigni

le ombra e le ombre antiche di Castelvecchio

il campanile di Castelvecchio con la Pania in sfondo

la scuola di Castelvecchio

 

Andrea Bartalesi