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SAN ROSSORE COME SANTA MARIA DEL GIUDICE di Andrea Bartalesi

27/09/2021

a cura di Andrea Bartalesi

La marcia di San Rossore è stata annullata per cattivo tempo. Da notare "per cattivo tempo annunciato". Infatti la Regione Toscana aveva emesso un'allerta meteo di grado giallo per forti pioggie. Allora sabato sera tardi il comunicato correva su internet, su whatsapp, messaggi. Ecco che la modernità si è rilevata utile.

Quando nel 1974 io cominciai a correre, con i miei amici, Renzo, Franchino, e chissà chi altro, forse Giovanni, Tullio, forse il Mancio, insomma quelli che eravamo, andammo a Santa Maria del Giudice pronti per una bella corsa. Pioveva. Arrivati dove organizzavano la corsa, dall'uscio di un circolo, uscì qualcuno che disse "La corsa è annullata".

Ai nostri perchè rispose "Piove". Fu così che andammo a Pisa, Ghezzano, e conoscemmo da vicino l'acquedotto che porta al Serra. Da allora credo di non essermi mai imbattuto in corse rinviate per pioggia. Una volta (è d'obbligo) a Montecchio di Peccioli, dall'acqua e dal fango rischiammo di lasciare le scarpette di allora (non erano tecnologiche come quelle di oggi, ma costavano) nella capitagna di una vigna, di terra "giglia" dove coltivavano la colombana, sai l'uva con i chicchi allungati e il gambo rosso. Per la cronaca a Montecchio, come premio di partecipazione, una bottiglia di vino colombano.

E allora per chi non vuole stare a letto, per chi ama il rischio e l'acquazzone furioso, si incontra con l'amico, gli amici, e decide dove andare. E noi, Monte San Quirco per andare a vedere l'opera della turbina Pasquinelli lungo la scogliera. Non piove, si va, qualcuno senza impermeabilino, arriviamo nel luogo dove avevamo visto le prime opere. Sembra finito, ma non funziona  anche se il cartello dice che funziona del 16 settembre di ogni anno (questo forse è dovuto alla scarsa presenza di acqua nel Serchio. Ci sforziamo di immaginare il funzionamento. Comunque una turbina che deve seere messa sotto il letto del Serchio seve essere interessata dalla forza dell'acqua, Sergio dice più che dalla forza dal volume, e genera elettricità. E' comunque un'opera che ha richiesto investimenti (saranno venuti dalla UE?).

Riprendiamo la scogliera e ci allunghiamo fino a Montuolo. Scendiamo vicino al Campo Sportivo (il ricordo dell'ultima corsa a Montuolo cent'anni fa è ancora vivo: l'ultima edizione, fatta per finanziare il calcio, dettero come medaglia il residuo delle medaglie degli anni precedenti. Al che ci fu una ribellione sociale. Uno sport povero come il podismo doveva finanziare la locale squadra di calcio e per spendere meno come premio una medaglietta da cane? Forse gli organizzatori avevano già deciso di smettere ma il fatto fu traumatico e non credo che ci siano stati altri tentativi e devo dire che come tracciato era molto bello.

Passiamo da La Stella per un caffè con cacao ottimo e un cornetto fantastico (solo il profumo).

Ma prima di tornare al Monte e Scendi, appena arrivati a Sant'Anna, ecco l'acquazzone "bagnatico e diluviatico", ma tanto al Foro Boario ci sono le tettoie per il bestiamo e noi bagnati e fumanti siamo assimilabili. Quindici km.

Allegno due foto. Una a Montuolo è un esempio di arte di corte, mattoni, un fossetto, lavatoi per donne (anche per uomini) pietre dove sbattere i panni, vasche dove lavarli e risciacquarli.

 

 

Buona corsa a tutti.

Domenica, salvo avvisi contrari ci vediamo a Marina di Pisa. Quelli sono tosti, non rinviano senz'altro.

Andrea Bartalesi