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RAGAZZI ABBIAMO UN AMICO IN PIU' di Andrea

20/09/2012

a cura di Andrea Bartalesi

 (Frank Giannini insieme al nostro Gilberto, a Volterra nel 2007)

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Con immensa gioia ho ricevuto la risposta di Frank, il nipote di Gilberto. In un mondo dove ogni giorno distribuiamo certificati di amicizia tramite facebook, sembrerà strano che io mi esalti per una amicizia che ci viene confermata da Sydney, Australia, da un uomo di 48 anni, il cui padre, cittadino di Porcari, è emigrato in Australia, quando usciti dalla guerra, non riuscivamo a riprendere il lavoro, ancora non era cominciata la ricostruzione, l'ingranaggio che ci avrebbe portato al boom economico. Molti di noi italiani, specialmente quelli in piena forma, al bivio del servizio militare ebbero un'offerta sfacciata: o militare o due anni di lavoro in Australia, pagati regolarmente. In motli tentarono la fortuna. Mio fratello disse "Vado, ma fra due anni torno. Tornò dopo 40 e lo rividi in un aeroporto. Ma questa è storia e tutti la devono ricordare. Quello che invece ci fa giore è che un figlio di questi emigranti, al quale i genitori hanno insegnato a parlare l'italiano, ma forse perchè in casa hanno continuato a parlare la loro lingua (noi ci arrabbiamo degli immigrati stranieri che continuano fra loro a parlare la loro lingua) ha poi imparato a scrivere per tenere una relazione di parentela con una cugina (figlia di un altro fratello di Gilberto emigrato a Milano. Insomma un uomo nato in Australia ma italiano come e più di noi. Si potrebbe dire casualmente nato in Australia, se i suoi genitori fossero stati facoltosi, fossero in viaggio di piacere in quella nazione e non perchè lavoravano per poter sbarcare il loro lunario, ci scrive vuole il nostro contatto la nostra amicizia. Ci dice che Porcari gli è impresso nel cuore. Ma non ha più lo zio. Ma mi ha promesso quando verrà, di darmi appuntamento per prendere un caffè alla Pineta. E quel giorno ci saremo in tanti. Sicuramente.

Ed ora vi pubblico la sua risposta perchè questa è la vita.

 

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Ciao Andrea

 

Anche a me mi fa piacere di conoscerti e ti chiedo scusa se non scrivo bene in Italiano.  Ho imparato solo a parlare la lingua quando ero piccolo e miei genitori mi hanno mai insengato come a scrivere ma nel corso degli anni ho imaparato da me solo a scrivere a la mia cugina a Milano.  Alora basta.

 

Ancora ti ingrazio per le tue gentile parole.  Hai detto bene quando hai scritto “io vivo in Australia, sono a Sydney, mi chiamo Frank, ma sono italiano, scrivo italiano, io sono uno di voi.” Sono solo stato a Porcari due volte nella mia vita; 1975 quando avevo11 anni e in 2007 quando ho passato un paio di gironi con Gilberto.  Poracri e sempre nel mio cuore e speri di ritornare presto anche se non c’e piu mio zio.  Forse un giorno si po avere un cafe alla Pinetta insieme e si po parlare di correre e se sono sempre sano forse anche corerro io per un paio di kilometri.

 

Allora ti ringarzio e ti saluto.

 

Frank

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Grazie Frank, delle tue parole che ci danno speranza per un futuro migliore, per la tua amicizia e inutile dire che ti aspettiamo.

Andrea

 

(le foto di Mario non hanno niente a che vedere con Frank e con Gilberto, ma mi piacciono e quando si parla di sentimenti non è obbligatorio il soggetto)