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QUIESA, UNA CORSA TOSTA dal ns.inviato Fausto Martinelli

27/10/2008

a cura di Fausto Martinelli

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15-IlnostroGiacomo
13-Bellafoto

Quiesa ci accoglie , in una calda mattinata di fine ottobre, con una marcia assai tosta, adatta a podisti che non risparmiano energie nell'arrampicarsi sui sentieri immersi fra olivi e boschi di pini.

 


Questa mattina ho approfittato della disponibilità del presidente per raggiungere Quiesa.
Sul pulmino mi sono chiarito per l'atteggiamento tenuto domenica scorsa a Orentano.
Osservo il presidente, in compagnia di Nebbia,  in attesa della partenza.

In una iornata di sole Gino e Nebbia che cresce

Cosa che facciamo di lì a poco.

Ci viene il dubbio di dove voglia andare in quello stato

Renato, con il ginocchio fasciato, ci segue anche perché l'andatura è ancora accettabile.
Ho appena il tempo di fotografare i resti di una villa romana, che la strada comincia a salire.
In lontananza il panorama del lago e della Versilia anche se questa mattina c'è un po' di foschia.


In salita vengo superato

 

la signora di Gallicano (gruppo) in realtà è di Piazza al Serchio e quando passa ci sembra un rosso al vento

dalla signora di Gallicano sempre presente a queste marce, da Bruno e Luigi tenaci quando la strada comincia a salire e da Sergio Caturegli, fresco nonno di Tommaso (auguri).

 

A quote diverse, bosco, autostrada, lago.. ed oltre si sa che c'è il mare


Un episodio nel bosco ha animato la mattinata.
Teo, il cane di Luigi, ha iniziato a correre in mezzo ad un gruppo di cacciatori che stavano per sparare ad un branco di colombi in arrivo. Immaginate le imprecazioni.  Morale che i cacciatori sono rimasti all'asciutto ed i colombi hanno continuato la loro migrazione. Luigi si è scusato dell'accaduto e per punizione ha tenuto Teo al guinzaglio per il resto della mattinata.

 


Eloquente il cartello che consente a persone e cose il transito (poi ho saputo che ci sono asini alla stato brado ma di questo non avevo dubbi).
Una zucca di dimensioni notevoli aspettava con ansia la sua festa.

 


Successivamente siamo stati raggiunti dal gruppo di Beppe e Mario che questa mattina volavano.

 


Una fermatina per omaggiare il grande maestro Puccini che in questi luoghi era di casa.
Dopo circa tre ore siamo ritornati a Quiesa per il meritato ristoro finale. A proposito un piccolo

una bella foto verso Chiatri

 


rimprovero agli organizzatori per i ristori sul percorso che potevano essere gestiti meglio.
A sabato
Fausto