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QUANDO UN AMICO SE NE VA

19/11/2012

a cura di Andrea Bartalesi

 

 

QUANDO UN AMICO SE NE VA

E’ morto Walter Sgherri, un podista

Era uno dei primi podisti, quelli del 73, anche se nella mitica foto con le maglie rosse non c’era, perché lui era un passionario. E di passioni ne aveva alcune, non solo la corsa. Era un cacciatore, un cercatore di funghi, e chissà forse altre che non conoscevo. Allora quando apriva la caccia spariva, non veniva a correre, ma quando c’era da preparare una corsa, lo faceva con l’impegno e la cocciutaggine del passionario. Questo alternare le varie cose non gli ha mai permesso di eccellere, ma ricordo una corsa di Vorno, tanti anni fa, quando noi dell’allora GS.Porcari, quelli con la maglia a persiana bianco verdi, ci sfidammo senza parlare, quando bastava guardarci per sapere che c’era qualcosa in palio. Fu una sfida con lui, ci passavamo in salita per poi ripassarci in discesa, ricordo che dalle Suore, a poche centinaia di metri dall’arrivo, allora davanti alla Chiesa, mi presero i crampi e lui mi lasciò trionfante. Per qualche tempo non lo vidi e quando ritornò, con la sua sincerità, mi disse che era stata dura, che non era più venuto a correre perché solo guardare le scarpe per correre gli dava la nausea. Grande Walter.

E ora se n’è andato insieme a una di quelle malattie che non danno scampo, dopo aver riconosciuto che il morbo che lo aveva colpito gli aveva fatto capire, se ce ne fosse stato bisogno, di quanto la famiglia gli volesse bene.

Non voglio parlare del perché, del percome, un uomo tenace, forte, tutto un tratto si deve trovare nelle sue condizioni, non voglio capire come un fisico possente come il suo possa andarsene così velocemente. So solo che a noi tutti ci mancheranno i suoi saluti, i suoi scherzi e non solo perché ci eravamo abituati a lui.

Lo intravidi quando era tornato dall’Ospedale, una mattina che stavo correndo e lui mi passò in auto, si voltò verso di me e in lui c’era la gioia del rivedermi, non tanto perché eravamo cresciuti nello stesso paese, ma perché stavo correndo. Ecco, non so se mi sarà possibile ma vorrei ricordarlo così, provato dalla malattia, bianco in volto, ma con il sorriso dell’amicizia che era anche fiducia nel domani, del ritornare con noi, a correre.

Andrea Bartalesi

 (la foto è tratta dall'Archivio soci dell'Atletica) purtroppo non sono riuscito a trovare una foto migliore e me ne scuso)