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QUANDO UN AMICO CI LASCIA SOLI di Andrea

29/11/2010

a cura di Andrea Bartalesi

QUANDO UN AMICO CI LASCIA SOLI
di Andrea Bartalesi

Ieri a Fornacette un amico sconosciuto, uno di quelli che riempono i nostri viottoli nelle corse della domenica, si è fermato. Ci ha lasciato soli a continuare questo cammino che solitamente chiamiamo vita.
E' un momento che purtroppo abbiamo rivissuto, ma che ogni volta ci getta nello sconforto. Cerchiamo di capire, ma non c'è niente da capire, vorremmo farcene una ragione, ma non esiste ragione con la morte.
Ci viene da motivare, da disquisire, da sapere, tutto per trovare un sollievo, noi, trovare una giustificazione al nostro andare avanti, al non voler abbandonare questo treno, queste abitudini.
La famiglia, la moglie soprattutto, chi lo conosceva e lo amava da vicino, saranno sconvolti dalla cosa, noi, con la nostra tristezza ci sembra di essere impotenti.
Come sempre in questi casi ci rivolgiamo al cielo, per pregare.
Io lo vorrei fare con il testo di un brano musicale famoso:

 

Signore delle cime 1.48 - di B. De Marzi
 
Dio del cielo,
signore delle cime
un nostro amico,
hai chiesto alla montagna.
Ma ti preghiamo,
ma ti preghiamo
su nel paradiso,
su nel paradiso
lascialo andare,
per le tue montagne.

Santa Maria,
signora della neve
copri col bianco,
(tuo) soffice mantello
il nostro amico
il nostro fratello.
Su nel paradiso,
su nel paradiso
lascialo andare,
per le tue montagne.
°°°

La redazione e tutta l'Atletica Porcari