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PERCHE' SI VA IN MONTAGNA? di Andrea

22/10/2011

a cura di Andrea Bartalesi

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Perchè si va in montgna?

A qualcuno viene il dubbio che si possa andare in montagna per poter vedere dei luoghi meravigliosi. Una scusa dunque che ci consente di vivere in un mondo incantato.

Allora mi sono domandato se per me vale questo fatto. Mi sono accorto che le foto mi servono per ricordare emozioni. La riprova è che se vado in cima ad un monte conquistandolo, un passo dopo l'altro, un masso più in alto di dove sei, il sudore, il vento sul volto, il silenzio incredibile provo sentimenti che ho bisogno di tempo per poterli descrivere. Se ci vado in teleferica, vado nello stesso posto, vedo le stesse immagini, faccio le stesse foto, ma non provo la stessa emozione. E' come guardare le foto di un altro.

Una mattina veloce sul Rondinaio, partenza ore 06.00 da casa, Via Ducale fino a Passo a Giovo, mattinata di vento e di luce inebriante. Quasi un saluto alla bella stagione che prima o poi se ne andrà.

Il Rondinaio è un monte vero, di quelli ai quali devi dare del Lei. Non è un passatempo da pensionati tipo la scopa o la briscola. Lo spazio intorno a te ti apre gli occhi oltre ai polmoni. Ma non voglio raccontare niente. Voglio solo pubblicare alcune foto e vi dico che eravamo i soliti, io, Sergio, Domenico Renzo e lo sherpa Carlo.

 

Siamo arrivati vivino al Lago Santo, dieci minuti, ma era tardi, alle 14.00 dovevamo essere a casa. E c'eravamo!!

 Il Monte Giovo con una faggeta entusiasmante: un panorama fatto con 4 scatti

 ancora un panorama con quattro scatti, in alto a sinistra, collegamento fra il Monte Giovo e il Monte Rondinaio le gobbe di Cammello

 

 

 questo sono io che mi guadagno il Rondinaio

 il sentiero è più bello e sicuro di quello che sembra

 eccoci in vetta, la immancabile  croce, il libretto sul quale non abbiamo scritto niente per mancanza di "bianco"

 ecco ancora la cima con il Passetto del Rondinaio sotto e il Monte Cimone in lontananza

 eccolo laggiù il Cimone, il monte più alto dell'Emilia. Peccato che le attrezzature militari per i rilevamenti lo facciano sembrare un'officina

 

 ecco il Monte Giovo, il Lago Santo è infilato sotto di esso, ma non si vede. Quel piccolo specchio d'acqua è indicato sulle cartine, ne danno l'altitudine ma non il nome

 eccomi fotografato da Sergio, fra la luce che filtra dai faggi

 il Lago Baccio

 Sergio che aspetta lo scatto

 questa credo sia una bella foto: la luce, le foglie del colore dell'oro vecchio, il lago baccio come uno specchio, i rami come intelaiatura della vita

 

anche questa foto, con la luce che filtra indecisa e timida fra gli alberi.

Insomma ognuno viva la sua vita con le proprie emozioni e i propri desideri.

>Le foto sono mie e di Sergio Matteucci.

Ce ne sono altre nella Foto gallery per chi ama questi luoghi.