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MEDICINA E IL BOSCO DELLE FATE

08/03/2022

a cura di Andrea Bartalesi

22.03.06

MEDICINA

Ieri, visto che i Trofei ci avrebbero riportato a Marina di Pisa, oddio bella, con la pineta e il mare, ma visto che c’eravamo andati da poco per gli amici del Marathon Club di Pisa e considerando che avremmo rifatto lo stesso percorso, con Sergio e Claudio siamo andati a Medicina.

Siamo in Valleriana, detta Svizzera Pesciatina, in una delle undici “castella” e soprattutto potevamo finire il giro iniziato a Botticino fino a Sant’Anna di Medicina. Medicina è posizionata su uno sperone, intorno ai 600 metri in altezza, una strada stretta che sembra dipanarsi davanti a te come un tracciato “Relieve”.

Parcheggiato nel piccolo spazio disponibile, avevamo troppo voglia di camminare per perdere tempo in chiacchiere. Subito in alto e prendiamo la “direttissima” per Sant’Anna, per ricollegarci al tracciato conosciuto. Quattro passi nel bosco, con una temperatura sotto zero, la terra scricchiola, l’aria frizzante, le mani si arrossano e Claudio ha pietà di me: i miei sono rimasti in macchina, lui da buon samaritano (ne ha due paia sovrapposti) me ne dà un paio. In poco più di mezz’ora siamo al romitorio. Solo i cani ci abbiano. Una di questi muove la coda e uggiola: non deve essere contenta della compagnia dell’altro cane (sembra prepotente) e vorrebbe convincermi a portarla con me. E se fosse un incantesimo? Il Bosco delle Fate è proprio di lato al Romitorio, anche un gabinetto di “sciepacci”, un’altalena che se non fosse freddo ti avrebbe invogliato a godere dell’abbrivio.  Si vede che il proprietario o chi per lui hanno cercato tutti i mezzi per muovere la fantasia di un eventuale ospite. Seguiamo la strada che porta al Castello di Collodi, è bella ma così lunga… i picchi muovono il loro piccolo collo a martello sulle cortecce allentate dal tronco e fanno un rumore che ci riporta all’Ucraina e alla Russia, come mitragliatrice.

Torniamo sui nostri passi e prendiamo la via sterrata ampia fra i castagni che riporta a Medicina: d’improvviso si apre una diramazione sulla sinistra e un cartello ci indica che seguendola in breve ci troveremmo alla Madonna del Tamburino, poi al Rifugio Uso di Sotto. Anche oltre, fino a Croce a Veglia e siccome tutte le strade portano a Roma, se uno avesse voglia, tempo e gambe permettendo, in quattro balletti potresti arrivare a Lucchio. Oppure scendere a Crasciana fino a Fabbriche di Casabasciana, attraversare la via del Brennero e salire a Vico Pancellorum. Un nome, una garanzia.

Prendiamo nota, ma andiamo per la nostra strada. Incontriamo la Cappella delle Mura  e con lo sguardo intravediamo sulla sinistra, dietro il reticolo di rami secchi, la strada che sale al passo del Trebbio.  Subito sotto di noi, in curva, Pracando e sopra nel verde Colognora, Boveglio è in alto, domina, a sinistra le Pizzorne. Continuiamo e ci sorpassano delle moto con dei Mazinga colorati che le cavalcano.

L’orologio ci dice di voltare, torniamo indietro e scendiamo a Medicina. Andiamo per le vecchie strade del paese, troviamo le mura (è o non è un ex castello?) archi tengono unite le case, quasi per non farle scivolare in basso, panchine sembrano invitarti a restare, qualcuno si affaccia e denotano che sono contenti di dove stanno perché non conoscono sentieri che portano a Pietrabona o a Pescia. Stanno bene quassù.

Scatto un migliaio di foto, ma come si fa? La chiesa, è d’obbligo, il campanile ci resterebbe male, le previsioni meteo a corda come fai a non fotografarle? Antri bui sembrano portare nelle viscere del paese, ma appena svolti ecco una luce che ti illumina e ti mostra uno squarcio di Svizzera nostrana.

Torniamo alla macchina e ce ne torniamo a casa. Quasi undici km, due ore e cinquanta di goduria, di natura, di aria frizzante, un sole che si stropiccia le mani per scaldarsi.

Ci devo tornare però, ho dimenticato di chiedere come si chiamano gli abitanti di Medicina. Forse Medicinesi?

Andrea

 

 

 

la Cappella delle Mura

Vellano oltre la Valleriana

 

Notizie per podisti: auto fino a Medicina: Pescia Pietrabona, quando comincia la salita di Vellano, girare a sinistra, dopo cento metri strada per Medicina, 4 km e ci siete. A piedi per Sant’Anna strada sterrata ampia e con leggera pendenza, oppure scorciatoia di poco più di un km più impegnativa ma molto fattibile. Poi fantasia e gambe.