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MATRAIA UNA BELLA MARCIA foto di Mario

13/08/2018

a cura di Andrea Bartalesi

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Matraia è un appuntamento tosto. Quasi un ricordo di come fossero impegnative le marce solo qualche anno fa. Venti km (saranno 19.3 effettivi) con un dislivello totale di mille metri, con una giornata di sole e di caldo. Bellissima. Ti senti solido a percorrere questo percorso. Già salire da Matraia Colle alla Palazzina, strada sfaltata che porta in Pizzorna, lunga, sempre più lunga (Gianni Chiarei che mi ha ripreso al ristoro, mi ha confessato che non se la ricordava così lunga) ci salutiamo e mandiamo un selfie all'amico Moreno che chissà quanto "soffre" in ferie al mare.

 

 

(Qui ci mancava il super selfie-man Moreno e Enzo, c'era Gianni e una bella sconosciuta)

 

 

 

Poi quel lungo sentiero sali e scendi, sterrato, alberi e arbusti, farfalle, squarci di paesaggio e di Piana lucchese, terra gialla con tanti sassi da evitare, fino a che si scende (si fa per dire) a Tubbiano. Qui ancora qualche abete (la bufera di qualche anno orsono creò una piazza, sradicando abeti (peccato, al posto degli abeti, alcuni ancora presenti come tibie rotte al sole,  nascosti, solo pruni...senza more). Il ristoro di Tubbiano è una casetta di pionieri, costruita accanto a dei ruderi di mattoni, restano pareeti a sfidare le intemperie, ma il cocomero ci seduce come una bella donna maliziosa. Un uomo attento, seduto, con la barbetta a punta come si conviene a un vecchio pioniere, invece di cercare oro in un ipotetico torrente, scrive su un tacquino, forse ci numera, forse fa per non dimenticare qualcosa, o solo perchè domani dovrà comprare la camomilla al super...

Si riparte e dopo una breve salita ritorniamo a riveder le stelle (di Dantesca memoria) ma invece delle stelle, sole infinito, paesi lontani dislocati in pareti di colline verdi, in quella bellissima media valle garfagnina. Verrebbe voglia di fermarsi a riconoscere i paesi, ma poi, a che ora arriviamo? Le Panie fanno capolino, curiose, da dietro le vette degli alberi. Scendiamo fino all'Abete Rosso (non che gli abeti in questa parte del mondo siano rossi, ma la località è questa), come la Foce del Lupo (meno male che non ci sono i lupi) poi l'asfatlo ci accompagna in discesa fino a che ti si pone un dilemma: vado a ramengo e mi lascio portare dalla discesa verso la Brancoleria? oppure seguo le frecce verso la fine della marcia? Un paio di km di sterrato in falsopiano ci porta alla Garfagnina, subito sopra Tramonte. Si sente odore di Convento dell'Angelo, ma si volta a sinistra non prima di esserci lasciati sedurre dal fresco cocomero, occhi neri lucidi, e saliamo con la Garfagnina, appunto, fino a un bivio scosceso che ci riporta su sentieri acciottolati e impervi verso l'arrivo di Matraia Colle.

L'arrivo è nel campo sportivo, tanti ragazzi al servizio, ignari di corse, marce e consuetudini. Veramente il ristoro finale è una delusione. Bicchieri di acqua e tè. Al posto del pane con olio, briciole devastate e rarefatte su un vassoio bisunto.

Una cosa devo confessarla. Sono partito alle 7.23 e non alle 7.30 facendomi portare dal Meschi (che ringrazio) il cartellino lungo il percorso. Così facendo non ho incontrato il rilevatore (pignolo e precisissimo) dei cartellini. Ho chiesto all'arrivo e mi sono sentito trattare come se avessi rubato chissà cosa. Un signore rigido, inflessibile, mi ha tacciato come un ladro di marce. A lui l'ho detto ma vorrei ripeterlo e lo farò fino alla morte (la mia ovviamente) che un disperato come me, abituato e cocciutamente impegnato nelle marce lunghe, se può partire dieci minuti prima non ruba niente e semmai fa del bene agli organizzatori perchè, pur "avendo" rubato  7 minuti alla partenza, impegnandomi a fondo, arrivando all'arrivo in ampio vantaggio sui tempi di percorrenza, ho trovato un ristoro indegno, mentre dove erano seduti al riparo i nostri "giudici" c'erano ancora tanti pani da tagliare e da "ungere", ma probabilmente loro, i giudici, non avevano più voglia di preparare.

Questo solo un breve chiarimento perchè per il resto tutto era alla perfezione, tantissime persone impegnate e tutte gentilissime. E il gruppo di Matraia va elogiato per questa marcia.

Ora ci vediamo alcune foto di Mario e le sue farfalle.

 

le mani sono dell'impareggiabile Lisena

il fermi tutti che sentite in sottofondo è di...Lisena

 

i "sei dell'Avemarie"

Mario, console romano, sulle falde delle Pizzorne

Matraia Colle

 

mi sono passati aventi sembravano "il giudizio universale"

Ristoro della Palazzina

 

le farfalle di Mario

 

 

 

 

e questa è la cartolina che ci manda Mario dall'arrivo. La seconda parte del percorso Mario probabilmente si è trovato quasi solo e non ha avuto stimoli a fare foto. Grande Mario, un saluto e tante grazie

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Andrea Bartalesi