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LAMMARI FRA LE REDOLE E I LAGHETTI servizio Andrea

09/04/2018

a cura di Andrea Bartalesi

Lammari si preannunciava in difficoltà per i Laghetti che da tre era diventato uno solo. Più grande, che li comprendeva tutti. I Laghetti per la pesca sportiva, riempiti dalle pioggie hanno traciumato uno nell'altro invadendo anche i camminamenti e gli spazi asciutti. Immagino la gioia dei pesci, che si trovano un habitat maggiore, i nuovi incontri, il pesce gatto del lago numero tre che incontra il pesce cane (si fa per dire) del lago numero uno. E le femmine, stanche dei loro carpotti, hanno incontrato nuovi amori in cavedani palestrati e dal dialetto capannorese...

Il percorso della marcia non potendo attraversare lo spazio dei laghetti veniva quindi un pochino più lungo e ricalcava poi il percorso degli anni passati. E chi si aspettava "tutto pari"  si è trovato ancora una volta la salita che io chiamo del "'Dolivo Pierangelo" perchè presso la sua villa la strada sembra salire in alto senza mezzi termini, quasi come una scala a pioli.

Poco prima ho incontrato Itala. Ieri aveva come compagna una Pendolina. Veloce, la pendolina, ma niente a che vedere (chiedo scusa alla bella amica) alla possanza, al passo e alla dimostrazione di forza, mantenendo, nota bene, la grazia e l'armonia femminile di una bella donna, di Itala (al secolo Simona)

Devo dire che tutte e due mi sono sparite davanti quasi avessero la cremagliera.

Ieri la giornata era come dovrebbero essere tutti i giorni di aprile, con il fresco iniziale che si è poi trasformato in quel caldo sole che ti bacia, ti stuzzica, ti fa aprire le cerniere e guardare con fiducia al domani.

Insomma una bella mattinata, con all'arrivo il ritrovare di vecchi amici "lambaresi" come Mara e suo padre Antongiovanni e il Dinelli e "ai nostri tempi" si sprecavano.

Al ristoro la gentile ragazza che distribuiva fette di pane con olio e peperoncino, deve avermi giudicato ingrassato, infatti in un vassoio di fette mascoline ha trovato una fettina, quasi un ricamo, un pizzo di trina di pane, trasparente... devo mettermi a dieta.

 

Ecco alcune foto che ho portato a casa.

e dopo questo doveroso omaggio ai laghetti e alla baldoria dei pesci innamorati....

eccoci sulla salita di Valgiano, finito il tratto duro, una foto alla bella casa antica (tanto per recuperare)

la Fattoria oltre il muro merlato dalla siepe curata e dai pini

il borgo di Valgiano

e dopo San Pietro a Marcigliano Pippo, il ciuco di ogni anno, ci aspetta per un saluto

e la marginetta sembra più un ricordo che una realtà, l'immagine contornata dai fiori, quasi nascosta dai vasi, come lo straripare dell'amore che diventa esagerato, come abbracciare la donna che ami e per la gioia non accorgersi che la stringi troppo.... la vita è così bella, quando è bella.

Andrea Bartalesi