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LA SGAMBATA DEL PONTE A PONTE A MORIANO di Andrea

23/09/2019

a cura di Andrea Bartalesi

Scusatemi, sarà questo tempo da brughiera, di bruma e di nuvole basse, sarà la tristezza che l'avvento del brutto tempo ti mette nelle ossa, ma la marcia di ieri a Ponte a Moriano mi ha fatto diventare triste.

Una manifestazione che da sempre era il ritorno dalle vacanze per quelli delle Tre Province, un ritrovarsi nella piazza o davanti la sede della Croce Verde in tanti a darci delle pacche sulle spalle, ieri, con un cielo che avrebbe avuto bisogno di un pannolone (ve l'ho detto che sono triste) con le nostre incaricate alle iscrizioni (sante donne, dobbiamo dirlo) sotto una tenda che sapeva tanto di trincea per la guerra contro gli austrungarici, quattro gatti e due cani, mi guardavo intorno e sentivo un vuoto....

Il vuoto poi si è evidenziato quando, dopo il giro in pianura e la visita a Ciciana siamo tornati al Ponte per dividerci (la 10 a diritto e arrivati, la 18 a destra sulla salita del Convento dell'Angelo). Siamo rimasti soli. Al primo ristoro scherzavano anche gli addetti dicendo che avevano finito tutto e ci offrivano ogni ben di Dio.

La lunga salita ci faceva sentire penitenti, peccatori che salivano al Convento a chiedere perdono, a redimerci. Due foto al bianco Convento, rapito da nuovi proprietari, chiuso in un involucro, in un recinto di grate, anche i fichi presentavno foglie quasi secche, mentre una muraglia di legna mi meravigliava, tagliate, messe come Dio comanda. Forse i nuovi inquilini sono gente del nord che sanno mettersi da parte la legna per scaldarsi. Alcuni podisti tornavano indietro per la via asfaltata per il timore del Solco dell'Angelo, per paura di scivolare. Niente di tutto questo. Il terreno era solido, solo le pietre bagnate potevano essere scivolose, ma quello lo sappiamo. Anche 3 addetti nei punti più difficili, ma niente a che vedere con la compianta marcia di Vinci.

 

Poi l'arrivo dove ormai c'erano rimasti gli incaricati che sloggiavano e una pasta fritta dura forse fornita da una Clinica Dentale.

Non ci sono più quei bei podisti di una volta!!!

Se piove si girano nel letto. Alla minima dificoltà decidono di fare la 10. Tutti hanno da fare, dopo. Io lo so che è peggio per loro, ma questi che si arrendono mancano indirettamente a noi, per la compagnia che ci davano e agli organizatori.

Vi faccio vedere due foto

 

 

le giravolte del solco dell'Angelo

Andrea Bartalesi