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LA MARCIA DI MONTOPOLI VALDARNO servizio di Andrea

22/08/2016

a cura di Andrea Bartalesi

Ieri Montopoli Valdarno. Direttamente allo stabilimento dell'acqua Tesorino. Un bel percorso quello di 15 km, il più lungo previsto. Ci inserivamo in una valle lunga che ci portava a vedere fra gli alberi la siloutte alta di Palaia, quasi presuntuosa tanto stava sulle sue. Poi, quando ormai c'eravamo rassegnati ad arrivare a vedere dove finiva questa lunga strada asfaltata, ecco che ci facevano girare a sinistra, sterrato e piano piano ci avvicinavamo a una salita a tornanti. La strada continuava sterrata e ci portava fra boschi dove la secchina aveva fatto quasi sparire il sottobosco, rossiccio, di terra arsa e foglie secche. Poteva sembrare una visione da Commedia dantesca, ma io ci ritrovavo odori  (odori secchi) dell'infanzia in un paese metallifero. Ero rimasto quasi solo, ogni tanto passava uno ed era come un treno che si perdeva nella notte. Ed ecco allora che il Dio misericordioso e paziente, vista la mia solitudine, studiava come darmi compagnia...e così piano piano arrivavano i tafani, le grosse mosche cavalline, che mi accompagnavano e mi ronzavano nelle orecchie e si posavano ulla mia testa dandomi dei piccoli morsi o punture come dirmi...vai...siamo con te. Allora ho ricordato le felci...il cui odore dà noia agli insetti, ne ho fatto un copricapo ricordando Don Egidio che me lo insegnò da ragazzo a Farneta. Ecco...due felci, legata una all'altra facevano in modo sulla mia testa di dare imbarazzo ai tafani.

Si narra che il nostro Dio Creatore quando decise di fare degli animali con quattro zampe galoppanti (cavallo e asino, anche il mulo) li avesse previsti senza coda e criniera. Ma ben presto una delegazione di questi animali si fece ricevere, e Dio nella sua magnificenza li ricevette SUBITO (è anche vero che per Lui il tempo non esiste, non ci sono orologi nè minuti...e quindi non esiste subito e nemmeno dopo. Il cavallo incaricato di parlare disse in poche parole che non ne potevaano più delle mosche ...cavalline e che inventasse qualcosa perchè per loro era un supplizio. Fu così che Dio pensò di fargli la coda e la criniera. L'uomo però non partecipò a questa richiesta, lui era superiore, se davano noia le avrebbe ammazzate tutte, le mosche, gli americani subito avevano inventato il DDT....

Insomma sembrava di essere al raduno nazionale dei tafani, una sorta di TAFANI PRIDE.....

Ora io ho divagato. Arrivati in fondo a Collelungo giravamo e tornavamo verso il luogo da dove eravamo partiti in uno scendere piacevole, Abbiamo trovato anche un Eremo, quello di San Martino, gente cordiale ai ristori, fichi, purtroppo non ancora maturi. Poi all'arrivo una confezione da 6 di acqua Tesorino da litro e mezzo.

Il cocomero era delizioso.

Andrea Bartalesi

un po' di uva fragola selvatica...