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LA BEFANA A CASA BONELLO foto di Lisena commento Andrea

06/01/2016

a cura di Andrea Bartalesi

Stamani appuntamento classico a Casa Bonello a Ponte a Egola. Dopo una notte di pioggia speravamo in un mattino che si trasformasse in mattinata almeno passabile. Invece un cielo nero ci nascondeva nuvoloni pieni di acqua. Ma siamo uomini o caporali? Ce lo siamo domandato, ci siamo vestiti e siamo partiti in macchina. Chissà che i pisani da buoni vicini non ci facciano trovare una sorpresa con la luce del giorno..

Arrivati in quegli spazi enormi, dove volano aerei e pattinano uomini (veramente io non ne ho visti ancora nessuno a pattinare, ma forse dovremmo salire il pendio che nasconde la pista. La prossima volta voglio indagare. 

Siamo rimasti in macchina a vedere le gocce della pioggia che si infrangevano sul vetro anteriore della macchina. Alle 8 e 20, visto che l'acqua continuava imperterrita e quasi insolente, abbiamo deciso di partire. Arrivati in zona iscrizioni abbiamo visto che erano partiti quasi tutti. Partenza verso le Catene, ripeteva un roco speaker sotto un tendone rosso e quasi fra sé, diceva...certo la pioggia rende tutto più difficile. Aveva ragione. Dopo nemmeno un km troviamo quattro strade spianate, bagnate e distese davanti a noi senza un cartello, una freccia, un nastro...niente. Qualcuno è tornato indietro e ha chiesto a chi conduceva la macchina con il cartello della prima deviazione. Lui non ne sapeva niente. Questo è il risultato delle organizzazioni a comparto stagno. (scusa ma non l'ho fatto apposta, ma stamani un comparto stagno portatile avrebbe fatto comodo). Claudio indovinava la strada da prendere ricordandosi il percorso dello scorso anno. Un incappucciato diceva sommesso " certo...ma lo speaker diceva che hanno cambiato percorso...". Mai che si possa prendere una decisione!!!

E così abbiamo cominciato la nostra marcia di stamani, con acqua che scorreva sotto di noi e acqua che veniva dal cielo. Alcuni passavano e se ne andavano verso un orizzonte vicino e subito sparivano nella campagnia bagnata. Da questo punto in poi l'organizzazione è stata perfetta, quasi valorosa. Ristori puntuali dove gli inservienti facevano con noi 4 parole per passare il tempo mentre saltellavano per scaldarsi i piedi e ci applaudivano solo per scaldarsi le mani.

Ben presto Claudio se n'è andato ed io sono rimasto solo con la mia corsa, il mio cuore che batteva, i miei pensieri, le mie sensazioni. Avevo l'impressione di essere solo e che nessuno fosse dietro di me e che solo una "scopa" opportuna mi avrebbe potuto raggiungere. Gli organizzatori avevano bandito i sentieri nei boschi scivolosi, solo asfalto o strade bianche solide. L'acqua ha cominciato a diminuire di intensità e quasi non mi sono accorto quando ha smesso e forse non lo ha mai fatto del tutto. Strade vuote. Niente macchine, niente persone, nemmeno un gatto nero. Solo io podista.

Un silenzio pieno di pensieri, quasi una mancanza di rumori (sapete bene che questo non può esistere) quei pochi attutiti dalle nuvole basse...in una strada lontana vedevo passare auto veloci...casolari belli, rifatti, mi venivano incontro e mi sono accorto di essere a Moriolo...e nella poca luce e il cielo cupo mi sembrava di andare sempre a sud e mi chiedevo da dove saremmo tornati a Ponte a Egola.

Poi girando a nord repentino ho riconosciuto i luoghi e la strada che portava a Molino d'Egola. 

Un torrente pieno d'acqua camminava greve. Ho chiesto al ristoro se quella fosse l'Egola. Saltellando mi hanno risposto di si.

L'Egola, gravida, sembrava voler abbandonare il suo letto con quella sua aria limacciosa, ma paciosa, lenta come tutte le partorienti. 

Le fossa erano piene di erba e di acqua e così si espandevano nella strada e nei campi. Con l'acqua alle caviglie ho attreversato un  campo, con il fusciare del paleo umido ai piedi. E ripetevo fra me un verso di una poesia conosciuta e di un poeta dimenticato "la vita non è come attraversare un campo.."

Per le modifiche al percorso hanno impedito alla nostra curiosità di vedere il Presepe di Cigoli. Peccato. Ma hanno fatto bene a non farci rischiare in sentieri scivolosi. 

E così sono arrivato a Casa Bonello. Ci siamo cambiati sull'asfalto bagnato ma senza pioggia!!! Anche questo è un segno che Dio vuol bene ai podisti!!

 

Ora alcune foto di Lisena infaticabile e inesauribile.

 

il grande Riccardo Monti con l'ombrello!!!!

una pastasciutta che dicevano essere incredibilmente buona

e Lisena (prima a nostra dx) con le amiche Speniierate

Grazie Lisena a presto

 

Andrea Bartalesi