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INTANTO PARLIAMO DI MARCO PALLINI !!!!!

22/05/2017

a cura di Andrea Bartalesi

Porcari Corre è stato un successo ma...intanto paliamo di Marco Pallini..

 

 

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LUCCA – Da Lucca a Pechino con onore. Tanto onore. Quella compiuta da Marco Pallini, podista montecarlese che corre per l’Atletica Porcari, è davvero stupefacente. Si è piazzato ottavo assoluto, primo italiano, alla maratona più′ dura del mondo, con ben 5164 gradini. Una gara che si snoda in parte lungo la Grande Muraglia ed in parte lungo le strade della provincia di Tianjin, situata a due ore di distanza da Pechino. Si tratta di una delle maratone più impegnative al mondo, ma sicuramente una delle più emozionanti. Una vera sfida per chiunque abbia voglia di mettersi alla prova. E Pallini ce l’ha fatta. Non solo ad arrivare al traguardo, ma a ottenere un risultato strabiliante.

 Come detto si tratta di una corsa pazzesca. La prima parte copre circa 9 chilometri di salite e discese lungo la Grande Muraglia: dopo la scritta Entrance to the Great Wall hanno inizio i gradini della Muraglia, ciascuno di una differente altezza, fino a raggiungere il punto più elevato del percorso da cui si ammira un bel panorama delle zone circostanti. La seconda ha portato i maratoneti verso pittoreschi villaggi, lungo strade asfaltate e sentieri ghiaiati: si corre lungo la Highway Stretch fino al Villaggio di Duanzhuang. Successivamente si raggiungono Xiaying e Chedaoyu. Nell’ultima parte si percorrono nuovamente 4 km lungo la Grande Muraglia fino alla Finish Line, situata nella stessa zona della partenza, in Yin Yang Square a Huangyaguan.

"""" (tratto da Lucca in diretta)

 

ecco un bell'articolo di Luca Della Maggiora di Lucca in Diretta

 

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“Per arrivare, ho fatto una corsa”; una frase che molti di noi pronunciano nella vita di tutti i giorni, un mero modo di dire; invece, per Marco Pallini, montecarlese doc, non lo è. Ieri (20 maggio) dopo ben 42 chilometri ha raggiunto il traguardo della Maratona sulla Grande Muraglia Cinese, inanellando una serie di record: primo nella categoria 35/39 anni, primo assoluto italiano e ottavo assoluto su tutti e 2000 partecipanti. Marco Non è nuovo a queste esperienze: domenica 11 novembre 2016 ha partecipato alla Maratona di Atene, dove si è classificato 58esimo assoluto (su più di 20 mila partecipanti) e secondo italiano. Un risultato importante.


Soddisfatto?
Molto. I risultati che uno ottiene gratificano, ma io non ho partecipato per i risultati che potrei raggiungere. A me piace correre, mi rilassa e mi diverte. La maratona poi è una delle massime espressioni dello sport, nata in Grecia è l’esercizio sportivo per eccellenza.
Sei un appassionato di corsa e maratone. Perché andare così lontano?
Partecipare a queste maratone mi permette di visitare posti nuovi e conoscere nuove persone, con cui confrontare le proprie esperienze.
Parliamo del percorso: come è stato l’incontro con la Muraglia Cinese?
Il percorso era in parte nella vallata e tra i paesini. Abbiamo percorso la Muraglia per i primi chilometri e poi ci siamo tornati dal chilometro 35 fino all’arrivo.
E’ un monumento leggendario, si narra si veda dalla Luna. Che impressione ti ha fatto?
La Muraglia in alcuni punti è come la immaginiamo: un camminamento intervallato da torrette, ma in alcuni punti non è più larga di 1 metro e due persone ci passano solo se messe di fianco. E poi ci sono molti scalini.
Scalini?
Sì, il camminamento non è pari perché segue i rilievi delle montagne. In totale, abbiamo sceso e montato 5164 scalini, di cui 1000 concentrati in un solo tratto, scavato direttamente nel costone della montagna.
Un’impresa difficile, come ci si prepara?
Con molto allenamento. La mia preparazione è durata cinque mesi e è iniziata il giorno di Natale 2016. Ho fatto 5 allenamenti a settimana, sempre più lunghi: il primo mese 45’ di corsa, al quinto mese 80’. Due settimane prima della Maratona ho fatto una corsa di 32 chilometri e da lì in poi sono andato “in scarico”, cioè ho diminuito l’intensità degli allenamenti. Ultima “prova” giovedì 18 maggio con mezz’ora di corsa. Bisogna essere riposati.
Oltre l’allenamento, un po’ di attitudine allo sport?
Credo di avere buone doti fisiche, di essere portato a correre. Ma l’allenamento conta.
Ti senti un fuoriclasse?
Assolutamente no. Mi vedo come uno normale che si impegna e ha qualche dote fisica. Ma io corro perché mi piace non per i risultati.
Hai completato la Maratona in 4 ore, 2 minuti e 50 secondi. A cosa pensi durante il tragitto?
All’inizio osservi il paesaggio, le colline e le vallate verdi. Poi però ti concentri sulla strada: fai attenzione agli scalini, alle buche, a seguire il tracciato previsto che non sempre è ben indicato. Non conosci il percorso fino a che non ci sei.
Come dosi le tue energie?
Ognuno ha il suo metodo, è importante conservare energie per lo sprint finale, piuttosto che usarne troppe nei primi 21 chilometri. Comunque, durante il percorso si trovano stand presso cui idratarsi, mentre ognuno ha con sé barrette o gel energetici per alimentarsi.
Il momento più difficile?
Tra il chilometro 32 e 35: questo è lo spartiacque tra fare un buon risultato o avere problemi. Bisogna resistere. Prima di partire mi ero detto che non avrei mai montato quegli scalini con mani e piedi per la stanchezza, e così è stato. Purtroppo a qualche maratoneta è accaduto.
Nuovi progetti?
Ancora non ho deciso, ma di sicuro un’altra maratona il prossimo ottobre.

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Ringrazio Pierluigi Rumbo e Luca Della Maggiora per la loro disponibilità e per la loro collaborazione.

Vorrei aggiungere che Marco non si sente un fuoriclasse...le parole acquistano il significato molte volte per l'uso di routine che ne facciamo.

Marco è un grande podista, uno che ama soffrire. Il grande podista non lo vedi nelle cempetizioni, ma negli allenamenti. Il podismo è come un iceberg...laparte più granede è sommersa, esce solo uno scoglietto (quella è la gara) ma il vero lavoro non lo vedi, lo sa solo chi lo fa.

E se pensiamo alla parola "fuori dalla classe" inteso fuori dal comune, Marco lo è. 

Graie Marco.

Te lo dico a nome mio e di tutti i isoci di questa grande famiglia che è l'Atletica Porcari.

Andrea Bartalesi