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IERI ALLA QUERCIA DEL PAPA di Andrea

24/05/2021

a cura di Andrea Bartalesi

E così ieri, con Claudio come sherpa, la Quercia del Papa. E' bene dire subito che la quercia di per sé non meritava tanta fatica, ma sono quei luoghi, indicati con nomi che invitano a indagare, che fanno parte della toponomastica locale e essere andati lì, oppure al Castiglione, dà subito un'aureola di nobile impegno.

Poco dopo le 8 partiamo da Petrognano, cielo incerto, pioviggina ogni tanto, partiamo con impermeabilino e, udite, udite, ombrello. Tanto se non ci vuole per l'acqua, fa tanto bene come bastone. Il tracciato indica la partenza dalla chiesa, prendendo l'antica mulattiera che subito si stringe in un sentiero che ti bagnava tutto perché oltre all'ombrello ti ci volevano le galoche. Pietre bagnate e scivolose, erba altissima, niente, ci portiamo sulla strada che sale a tornanti secchi, arriviamo a Petrognano Villa, passata la casa dove si parcheggiava la macchina per andare in Pizzorna, sulla curva troviamo il sentiero con freccia: numero 6 - Quercia del Papa. E' bello questo sentiero, grande e pulito, rossiccio, troviamo inviti a riportare via dal bosco quello che ci abbiamo portato. Andiamo avanti e ogni tanto un rigagnolo ci attraversa la strada, piccolo ma da grande, quando arriverà a valle, diventerà un fiumiciattolo di tutto rispetto. Troviamo il ponte che scavalca quello che credo sia il Leccio. Qui la musica cambia, sentiero stretto che sale fra castagni, nel bosco. Abbiamo il conforto dei segni bianchi e rossi del Cai. Dimenticavo di dire che l'acqua piovana l'avevamo lasciata a Petrognano. L'ombrello mi serve come bastone. Tratto impegnativo che ci fa giravoltare fra le piante finalmente ci immettiamo nel sentiero n° 5, ma subito, invitati da un cartello indicatore di legno andiamo a vedere la "Quercia del Papa", a cento metri.

Leggera collinetta, con sopra una pianta, nella bruma, e davanti un'altra pianta, poi tanto sottobosco. Come querce, sempre che siano due querce che si guardano, sono giovani e glabre, con poche foglie giovani. Noi abituati al nostro, si fa per dire, Quercione...ma già quello lo indichiamo maschio, mentre queste femmina. Ma ogni pianta e luogo ha del suo, non possiamo mescolare.

Torniamo sul n°5 e lo prendiamo in discesa verso Sant'Andrea in Caprile. Ampio e ripido, rovinato da chi lo frequenta con mezzi motorizzati, è palestra audace per i bikers (ne incontriamo alcuni che non solo andranno alla Quercia ma saliranno anche al Castiglione. Scendiamo veloci, il tempo non è molto. La discesa è lunga, saranno poco più di 3 km ma ripidi.

Sul tratto che comincia a dare cenni di abitato troviamo un settantino che sta sistemando una piccola vigna (poco sotto c'è un orto sontuoso, se è suo, complimenti). Chiedo se sa perché il luogo visitato si chiami Quercia del Papa. Dice che suo padre gli diceva sempre che quel papa era un tizio di San Pietro a Marcigliana che siccome voleva sempre ragione un suo conoscente un giorno gli disse "Ma chi credi di essere? Il Papa?" E da allora per chi lo voleva tirare in causa, si chiamava "Il Papa". E questo Papa in quella località ci fece un'uccelliera. Ora per uccelliera si intende un luogo dove ci sono tanti uccelli, voliere, reti. Ma in questo caso poteva avere un capanno di caccia e gli uccelli gli servivano come richiamo. Ma rimane il...segreto del Papa.

Arrivati a Sant'Andrea, c'è da tornare a Petrognano, un po' di salita, ma contenti. Poco più di 10 km, raggiunta quota 730 dai 300 mt di Petrognano, 3 ore e un dislivello di 530 in totale in discesa e altrettanto in salita.

E ora cominciamo a parlare di Sasso Ballotta....Balloccioro ?

Andrea

Ed ecco alcune foto

Petrognano

invece del Santo, dei barattoli....

ponte sul Leccio, dove comincia il sentiero

Incrocio con il sentiero n°5

la Quercia con Claudio

quella di fronte

vista più da vicino.