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FINO A PRATO A SILLORI dal ns inviato Fausto

11/01/2010

a cura di Fausto Martinelli

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Continua il maltempo e continua piovere. Anche in questa seconda domenica di gennaio
siamo costretti a correre in mezzo al fango ed alla mota. Arriviamo, insieme al
presidente ed alle F.T., questa mattina più nervose del solito, a S. Andrea di Compito,
caratteristico paese vicino a Lucca conosciuto in tutta Italia per le sue splendide camelie. E difatti
la marcia, viene chiamata la "Marcia delle camelie".

 

(ristoro)

(bivio 10-20 km)

(verso Prato a Sillori)

 

(arriva Guido)

 

(e dietro al nostro amico fa capolino Claudio Fedeli)

 


Non so ancora quale percorso farò, ma consigliato da Gino, parto per la lunga.
Mi anticipo di qualche minuto e faccio il primo tratto, che attraversa gli splendidi "cameleti o camelieti" in
compagnia di Domenico che aspetta l'arrivo del "capitano". Superato il paese la strada inizia a salire
fino a raggiungere la località di Prato a Sillori.

(le paline di Prato a Sillori)

 

(ed ecco il casolare di Prato a Sillori)

 

(questo è il casolare di Stanghetta)

(qui siamo al controllo di Gallonzora)

 

(ecco i tetti di San Giusto dopo un tratto di sentiero nel bosco, molto meglio di quanto immaginato)

 

(una ruota di molino ad acqua fa bella mostra di se a San Giusto di Compito)

(i ripetitori in cima da una salita mozza fiato)

(sull'altro versante l'inzio della salita che porta a Prato a Sillori)

 

(un bosco incendiato nell'ultima estate)

 

(dantai a noi la strada che ci farà scendere a Sant'Andrea)

 

(e il premio della piantina di camelia)

A Stanghetta anche qualche fiocco di neve accompagna  i coraggiosi podisti.
Ormai la salita è terminata e mi aspettano parecchi chilometri in discesa.
Raggiunto il paese di S. Giusto il percorso devia verso sinistra e mi riporta verso l'antenna che domina il paese. L'ultimo tratto è molto ripido
e mi costringe a camminare molto lentamente. Prima delle 11,00 sono di ritorno
e approfitto dell'occasione per salutare Caterina,Ruggero e Claudio.
Domenica siamo a S. Rossore per la corsa del CEP.
Fausto Martinelli
 

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PS= Una curiosità per chi non conosce i luoghi. Tutta questa zona viene indicata come "di Compito". Se pensiamo che quello che ora chiamiamo padule prima era il Lago di Sesto (da sesto miglio da Lucca) o di Bientina, possiamo capire che la strada che voleva raggiunger Pontedera passava in alto, sulle colline. Chiaro che c'era da pagare dazio passando dalla Repubblica Lucchese al Granducato di Toscana o altre Repubbliche di allora. Bene questo Compito sta proprio ad indicare che in queste zone veniva fatto il "computo" per pagare questo dazio.