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DA BIENTINA A SANTA MARIA A MONTE, RITORNO DA SANTA COLOMBA di Andrea

26/10/2020

a cura di Andrea Bartalesi

Ieri mattina, con Claudio, bella girata con una temperatura "agreable" (come direbbe Cathy), un po' di sole che faticava a uscire dalle nuvole (che da parte loro se ne stavano quiete).

Da Bientina, lasciamo la macchina vicino al Bar da Alex, (il caffè è Illy e se uno volesse un dolcettino o un cioccolatino... all'arrivo s'intende).

Partiamo per le Quattro Strade e andiamo a dritto per Santa Maria a Monte. Incontriamo podisti e runners, salutiamo come Dio comanda, mascherina inforcata e occhi lucidi per questi avvenimenti e contagi che non demordono.

Scendiamo verso Santa Maria a Monte, questa cittadina medievale, contesa da tutti come ci dice Wiki.

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Famosa in passato come avamposto strategico militare (la posizione collinare permetteva di prevedere gli attacchi nemici), Santa Maria a Monte (Castrum Sanctae Mariae ad Montem in Latino) è stata sempre molto contesa fra le varie città toscane, "passando" da Firenze a Lucca, sino a diventare territorio pisano.
Vi si trovano Casa Carducci, dove si ritiene abbia vissuto la giovinezza Giosuè Carducci e dove abitò suo padre Michele, medico curante del paese.

Si dice che qui sia avvenuto il cosiddetto dramma di Casa Carducci: il padre del poeta avrebbe ucciso il figlio Dante colpendolo con un bisturi a quanto pare stufo delle insistenti richieste di denaro di quest'ultimo. Il caso all'epoca venne "archiviato" come suicidio: forse per non rovinare l'immagine di Michele Carducci e per evitargli il carcere. Egli morirà otto mesi dopo, il 15 agosto 1858.
Da ricordare la presenza di Casa Galilei, abitazione del famoso scienziato toscano. Diana Giuntini è la beata patrona.

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Insomma ce ne sarebbe da leggere. C'è anche un parco archeologico proprio sopra la piazza. Ma stamani non ci sono le patate e il padellone con quelle che friggevano in loco, come in occasione della corsa o marcia locale nel Comitato Pisano di Podismo (purtroppo interrotto in attesa di tempi migliori).

 

Guardiamo oltre il muro e oltre i lampioni verso la piana pisana e curiosiamo come turisti, fino al campanile, quando scendiamo e ce ne andiamo nella strada che, costeggiando i rilievi, se ne va a Montecalvoli basso.

Per la strada una pianta i cui fiori sembravano fatti dalla Pasticceria Alex, veniva da spiluccare il blu interiore come chicchi di uva glassata..e tenerci il rosso violaceo per un eventuale languorino.

Usciamo da Montecalvoli costeggiando lo scolmatore, vediamo il vecchio ponte per andare a Pontedera, chiuso e sbarrato, giriamo per Staffoli e saliamo a Santa Colomba, da qui, il vecchio tracciato che faceva in salita la corsa di Bientina nel finale. Entriamo in Bientina dalla via di Pontedera, in Piazza, da conquistatori.

Un 19 km fatti di buon passo. Insomma l'aver girovagato con le marce podistiche ci ha dato una base nozionistica di queste mappe territoriali che ci permette di "girovagare" quanto ci piace.

Un saluto e...mettiamoci la mascherina!!

Andrea Bartalesi