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CORRERE A MONTECARLO SABATO

13/04/2012

a cura di Andrea Bartalesi

CORRERE A MONTECARLO SABATO

Il podista ha varie motivazioni per correre, non ultima e magari inconscia per quella produzione del suo corpo di endorfine che lo fa stare bene. Poi c'è chi ha programmi da rispettare, chi deve raggiungere un certo chilometraggio, chi fa parte di un trofeo e non vuol proprio mancare ai premi. C'è chi ha l'amico e chi l'amica, a chi piace respirare l'aria e chi sentire il sudore scendergli dalla fronte.
La corsa di sabato a Montecarlo, la Corsa di Paolo, tanto per capirci, è per Paolo.
Ha tante motivazioni ma la più importante, diciamocelo chiaramente, è per il vuoto che ha lasciato questo ragazzo, per far sentire che lui non c'è ma che rimane nell'aria il suo ricordo. Tutto questo per i suoi genitori e per gli amici, turri, più o meno sinceri, più o meno vicini.
Credo che la morte di un figlio sia un evento innaturale, qualcosa che travolge di per se la logica del mondo, se questo eterno girare di una palla nello spazio ha un senso. Difficilmente esistono parole o concetti che possano in qualche modo lenire il dolore. Si potrà fare vista di niente, partecipare alla commedia della vita, ma quello, il dolore, sarà sempre lì in prima fila, con le sue lacrime.
Allora far festa in una piazza, lungo delle strade in tanti è un modo per dare un aiuto a persone che hanno trovato uno scopo della loro vita nel ricordare il figlio, che questa breve presenza, questo passaggio non cada nella polvere dell'oblio. Anzi trovare il modo che ad altri non succeda l'irreparabile, come purtroppo è accaduto, quindi portare aiuto a chi vive momenti tremendi con la triste esperienza vissuta, ma con il calore di un cuore vivo. Ci sono spese da affrontare, c'è da dare una cameretta ad una mamma che vive accanto al figlio malato, c'è da togliere i pensieri economici a chi ha la testa piena di altri pensieri.
Ecco perchè la Corsa di Montecarlo di sabato prossimo è diversa.
E andarci sarà importante, ci sentiremo bene come chi sa di aver fatto una cosa che doveva essere fatta.
Si può disquisire lungamente sulla bellezza dei percorsi, del fascino di Montecarlo, dei suoi vicoli, del suo vento, dei ristori, dei clown, dei famigli Troilo, si può parlare a lungo e a lungo se ne parlerà dopo per celebrare chi c'era, quello che qualcuno ha inventato, ma importanti saranno la gioia di Giorgio e l'emozione di Giusy.
Ci vediamo a Montecarlo
Andrea Bartalesi