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AD ALTOPASCIO ASPETTANDO IL SUONO DELLA SMARRITA

16/08/2010

a cura di Andrea Bartalesi

 

 

 

 

 

 

AD ALTOPASCIO ASPETTANDO IL SUONO DELLA SMARRITA

Quest'anno Ferragosto ha voluto essere originale in tutto: per prima cosa è cascato di domenica e ci ha mangiato una corsa, poi ci ha spaventato con una vigilia di acqua impressionante, con una notte fra scrosci e cattivi presagi. Meno male che la mattina ha mostrato un cielo dove il celeste veniva reso inquietante da nuvoloni grigi e rotondi che contenevano secchiellate d'acqua, ma era pur sempre celeste. Per fortuna le nuvole passavano veloci, per dare spazio ad altri nuvoloni raminghi: forse avevano appuntamento in altro luogo. Abbiamo nel frattempo rinunciato a Sillicagnana (la cosa già di per se mi ha scosso, ricordando la bellezza di quei tracciati, il sole che ci aspettava a Verrucole l'anno scorso, il buon sudore che frizzava nelle selve).
La giornata bagnata ci ha consigliato una corsetta in quel di Altopascio, nelle pinete e a bordo dei campi che portano a Orentano, a Villa Campanile. Nei bassi dei sentieri l'acqua della notte ci attendeva tanto che dopo aver scansato parecchia mota e piccole lagune, decidavamo, imperterriti, di attraversare tutto quello che si presentava. Per poco non ci si trovava in Cina! Una pozzanghera che sembrava tale, si è dimostrata in realtà tanto profonda da farci sprofondare fino al ginocchio.
In molti scherzavano come quando c'è nell'aria sentore di festa in arrivo e in molti pensavano a quello che avevano programmato per il pomeriggio e tenuto incerto fino al mattino per i fatti atmosferici della notte.
Insomma un dodici km tanto per restare in forma, una passeggiatina in centro, deserto, a prendere un caffè, pensando a quelli, fortunati, che se ne sono andati a Sillicagnana.
L'estate trova molti di noi a girottolare in settimana fra sagre e campielli alla ricerca di corsette podi-gastronomiche, cercando di prendere calorie in quantità maggiore di quelle che perdiamo correndo. Altri invece se ne vanno per funghi, pensando al bello delle selve ed al buono di un bel ristto e di una cappella decorata con erba odorosa e messa ad arrostire su una piccola padella unta alla bisogna.
Domenica ricominceremo a fare sul serio, per ora rilassiamoci e godiamoci il sole, che ogni volta che appare sembra dire: prendetemi perchè potrei essere l'ultimo di quest'anno.
Andrea Bartalesi