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A SANTA COLOMBA UNA MATTINA con foto di Roberto Bartalini

21/06/2010

a cura di Andrea Bartalesi

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A SANTA COLOMBA UNA MATTINA di Andrea Bartalesi

La notte solitamente è fatta per riposare. Si dice anche che porta consiglio. Ovviamente se cercate un consiglio, di notte, non dormite. E se fuori, sul tetto, infuria un fortunale ancora peggio. Infine, fra consigli avuti (dalla moglie) e dati (da te stesso), consigli ottimi, ragionevoli, con grammatica e storia, decidete di fare da cocciuto podista: in piedi Savoia e all'attacco. Certo il cuore non ha nulla di ardimentoso, anzi pensa già al dopo. Gli amici arrivano e capisci che sono peggio di te. Sali in macchina. Si cerca nelle cronache politiche, calcistice ecc. motivo di non pensare. Chi guida prende per Santa Colomba. Gli altri non hanno niente da dire. Vorrebbero andare a Partigliano, ma i boschi, le frane, chissà cosa.... vorrebbero andare da Mario Pardella a Ghezzano, andare a rividere la Villa Bosniasky. Tutti zitti. Si va a Santa Colomba sicuri di trovare una bella manifestazione. Non riesco a digerire il fatto dei tre Trofei: vorresti essere da tutte le parti, ma come si fa?

 

 

 


Ci lasciamo dietro il cielo nero, squarci di azzurro, con nuvole piene e cariche che fanno da tende di proscenio e mi vengono in mente i rossi velluti pesanti e polverosi degli antichi Teatri. Arrivati in luogo c'è da cercare il parcheggio, non si pensa a dopo, ad eventuali ripari. C'è dell'ottimismo in giro. Si parte su percorsi in parte già "pestati" con la corsa di Bientina. Varianti su viottoli di campo si rivelano acquitrini dove ci piace sguazzare, i calzini grigi che ho indossato si dimostrano indovinati. Ci troviamo lungo un laghetto: peccato che dobbiamo guardare i nostri piedi per non scivolare, il lago ci resta male e sembra imbronciato, scuro com'è. Ma l'impegno è discreto, le salitelle e le discese, nel bosco, attentano al nostro equilibrio ma subito la strada asfaltata ci fa pulire il sotto delle scarpe, il grip ritorna normale, il passo sempre impegnato. Prendiamo verso l'arrivo, ma mi avvertono del "famoso girobao" finale: lascio nelle gambe la sopravvivenza per un sforzo di una fantomatica salita finale che, puntuale, arriva.

 

 

 

(ed ecco Roberto Bartalini, il nostro fotografo, quello con la maglia bianca, un monumento del podismo pisano e non solo)

 

 

 

(all'ultimo bivio prendo per la 18)


Insomma una bella corsa, con il sole malato che stringe i denti e non si lascia sopprimere da quelle nuvole gonfie e nere che minacciano ma non mordono. Un tiepido sole ci permette di cambiarci e di asciugarci. Il percorso della 18 si è rivelato di 15,3, ma ci illudiamo di esserci impegnati per un qualcosa di più in considerazione dei vari scivolamenti, dell'impegno del bel percorso preparato dai nostri amici pisani.
Torniamo verso le nostre case con il sorriso di chi aveva ragione ma le nuvole, nel frattempo hanno avuto ragione del sereno e un'acqua noiosa ci accoglie al ritorno, invece del serto di mirto che, in cuore, pensavamo di meritarci.

 

(all'arrivo il gazebo del Comitato Pisano)

(questa foto si potrebbe intitolare: Pasta e ricordi)

 

(il Monti sulla sinistra se ne va e visto che non è distante da casa preferisce andarci a piedi)


Mi spiace non essere stato a Guzzanello e spero che gli amici di Partigliano capiscano e non se la prendano solo con chi non è venuto, ma certamente hanno sentito, come noi abbiamo sentito, i notiziari dove parlavano di frane nelle vicinanze, situazione stradale piuttosto caotica, temporali ecc. e ci dispiace non essere stati a Ghezzano dal nostro amico Mario. Organizzare la marcia in un posto bellissimo come Guzzanello ha in se il rischio imponerabile del brutto tempo. Ma l'anno prossimo saremo tutti lassù sul campo sportivo, con la gola secca e polverosa dal caldo e dal sole che ogni anno ci attendono. Come il 17 luglio saremo tutti alla Croce Verde di Porcari per la corsa rinviata causa allagamento e straripamenti di sabato scorso.
Andrea

Le foto sono di Roberto Bartalini tratte dal sito della Podistica Castelfranchese. Roberto è un amico nostro e di tutti i podisti. Grazie Roberto per la tua grande disponibilità.