Ogni anno, all'arrivo della Sgambata del Ponte ci viene da osservare le anatre (che nel fosso colmo d'acqua che uscendeo dal Serchio se ne va nella piana) si mostrano con sussievo e vanità.

ed infatti eccole che solcano i riflessi. Mi aspettavo però dei primi piani, come attrici così disponibili meritavano. Ma all'arrivo la pioggia era nell'aria, già si sentiva l'odore della terra bagnata e chi come me ha fatto la lunga ha sentito anche le prime gocce quasi rissose.

ecco la moltitudine podistica oziare in attesa dei cartellini

e poi partire verso il giretto a Saltocchio

dove il podista aveva possibilità di scaldare i muscoli

prendersi un ristoro

e riprendere verso le colline

dove a Palmata le tracce dell'incendio erano ancora vive come una ferita

strani colori formano un paesaggio da ricordare

mentre Beppe con Gino e Mario afrronta la salita

ed io e Claudio parlando del più e del meno c

mentre la Villa di Saltocchio mostra tutta la sua bellezza con i due vasi di limoni come guardie armate

e una ceramica stile Della Robbia impreziosisce questa marginetta
poi.... l'acqua ha consigliato di mettere la digitale al coperto.
Grazie Ugo.










